“Il Totem dell’antilope indica come avere forza e fiducia nella nostra vita interiore e come seguire la nostra ispirazione. La medicina dell’antilope è la conoscenza del cerchio della vita. Conoscendo la morte, l’antilope può davvero vivere. L’azione è la chiave e l’essenza della vita. L’antilope significa azione consapevole. Nella sua medicina e potere totemico, significa: comprendere il dialogo della morte, forti capacità di sopravvivenza, capacità di saltare oltre gli ostacoli, celerità, dolcezza, collegamento alla terra e consapevolezza della connessione tra i mondi del visibile e i mondi sottili dell’invisibile”.
Nel corpo, Anahata è collegata ai plessi polmonare e cardiaco e governa il cuore, i polmoni, l’apparato circolatorio, il timo e altre parti del corpo associate, le braccia e le mani. Nell’alimentazione il quarto chakra è associato ai vegetali. I vegetali sono un prodotto della fotosintesi, qualcosa che il nostro corpo è incapace di produrre. I vegetali racchiudono l’energia vita della luce solare, oltre a un buon equilibrio da terra, aria, fuoco (sole) e acqua. I vegetali sono il prodotto dei processi cosmici e terrestri nell’equilibrio naturale e riflettono la natura equilibrata del chakra del cuore. Nel sistema cinese, non sono né yin né yang e rappresentano l’equilibrio e la neutralità caratteristici di questo chakra. Il colore di Anahata è il verde, il senso è il tatto, l’elemento è l’aria che è il meno denso degli elementi fisici. In genere l’aria è associata alla conoscenza, alle nature lievi e spirituali, rappresenta la libertà come gli uccelli che volano, (in Anahata si rappresenta anche con la colomba) libertà leggera, semplice e dolce, la sua caratteristica rispetto agli altri elementi è quella di espandersi, disperdendosi. Inoltre l’aria rappresenta “il respiro”, il processo vitale attraverso il quale le nostre cellule e l’intero organismo sopravvivono. Gli indù la chiamano “prana” da “pra”, primo e “na”, unità. Nella filosofia yoga, il prana è considerato un’energia vitale, una unità di base da cui nasce tutta la vita, questa energia costituisce un’interfaccia tra il mondo fisico e quello mentale. Il cuore richiede comprensione e pratica dell’equilibrio tra la mente e il cuore, la principale forza operante è l’equilibrio, il dare e ricevere, il regno interiore e quello esteriore, l’accettazione completa, l’energia di resa alle forze superiori, al Sé: possiamo liberare il cuore dalle catene e portarvi la pace, perché nelle Upanishad è detto:
“Quando tutti i nodi del cuore sono sciolti, allora per questa nascita umana, il mortale diventa immortale. Questo è tutto l’insegnamento delle scritture”.
L’amore è l’attrazione esercitata su ciascuna unità di coscienza dal centro dell’universo, che nel suo corso prende forma” TEILHARD DE CHARDIN
L’amore è fondamentale per l’anima, è la preziosa essenza che governa e risana ognuna delle nostre vite, è una forza unificatrice : attira le cose e le persone e le mantiene in relazione tra loro. Questa grande forza misteriosa e unificatrice permette a qualcosa di restare insieme quanto basta per sviluppare il proprio schema in uno stato più profondo e coesivo. “L’amore concede libertà e mutamento, ma mantiene al centro la coerenza”. Tutti vogliamo l’amore e ne abbiamo bisogno, tutti ne parlano, molti ne hanno paura, pochi lo capiscono, ma tutti lo cerchiamo continuamente per tutta la vita, gravitiamo attorno a coloro con cui ci sentiamo al sicuro e apprezzati: offrire questa sicurezza e accettazione a un’altra persona stimola il campo dell’amore a rifiorire. Offrire l’energia dell’attenzione e dell’amore, sotto forma di complimenti verbali, di empatia, di affetto fisico ed emotivo, invita la restituzione di un’energia simile. Tuttavia ci sono cose e credenze che riducono il flusso dell’energia d’amore tra le persone, come la possessività e l’eccessivo attaccamento, la gelosia morbosa, l’omofobia, il sessismo, il disprezzo per la vecchiaia e gli stati di handicap, il razzismo e ne potremo citare molti altri. Se vediamo l’amore come qualcosa di infinito, e partiamo da un concetto di abbondanza piuttosto che di scarsità, capiamo come in realtà l’amore si alimenta da solo. Il chakra del cuore percepisce il mondo nella sua unità, non nella sua separazione.
Se il chakra del cuore è l’integratore equilibrante, allora il rifiuto può provocare la nostra “dis-integrazione”, il nostro sistema di risposta positiva va in corto circuito, rivolgiamo il “non amore” contro di noi iniziando a comportarci in modo autodistruttivo, sentendoci sempre più staccati, separati e isolati. Ci sono persone per le quali è più facile vivere completamente senza amore anziché rischiare di aprirsi, di condividere e di fallire. La paura è importante per comprendere il chakra del cuore in quanto agisce da sistema di protezione e di equilibrio tra lo scambio di energia in ingresso e in uscita, ma più la porta si chiude, più limitiamo il passaggio di energia attraverso tutti i chakra. Questa restrizione blocca il passaggio dell’energia da e verso il mondo esterno, limita il flusso tra i chakra superiori e quelli inferiori, provocando un’alienazione tra mente e corpo. In questo schema ripetuto, il chakra del cuore si svuota e restiamo chiusi dentro il perpetuante circolo vizioso. Dobbiamo imparare ad amare e ciò richiede energia a molti livelli, il chakra del cuore è yin, femminile, lo yin ci richiede anche di rilassarci e lasciare che accada così come lasciare che le cose siano quello che sono. L’amore è l’espansione e l’equilibrio dell’aria, la nuova alba a oriente, la delicatezza della colomba, lo spirito di pace. E’ il campo fiorito che ci avvolge. Grazie ad esso troviamo il nostro centro, il nostro cuore, il nostro potere, il senso e la nostra ragione di vita. L’amore è la forza dell’eterno, la forza dello stabilizzatore, l’amore rende sacro ciò che è terreno, di modo che sia curato e protetto.
“Sia benedetta la ruota centrale della vita intorno a cui girano tutte le altre”.
Per passare dalla separazione all’unità bisogna innanzitutto entrare in relazione: la forza del quarto chakra, la forza dell’amore perpetua l’eterna danza delle relazioni: l’amore per il corpo, l’amore per la famiglia, per i compagni di vita e gli amici, l’amore per sé stessi, l’amore all’interno di un gruppo per una causa comune, l’amore per la cultura, in tutte le sue molteplici variazioni è l’amore che ci mantiene in relazione. Questa forza misteriosa è piena di paradossi: ha una gravità oltre che una radiazione: noi “piombiamo” nello stato dell’innamoramento, ma questa esperienza ci “innalza”. L’amore unisce senza limitare, richiede intimità e distanza al tempo stesso, è l’essenza dell’equilibrio e risiede nel cuore di ogni essere umano.
Le relazioni sono l’interfaccia tra materia e informazione e hanno un ruolo in tutti i livelli intermedi, infatti tutte le informazioni possono essere considerate come una consapevolezza dei rapporti: i pensieri, le sensazioni, i sentimenti, la comunicazione e la percezione sono le basi di chi siamo. Il livello di coscienza del quarto chakra percepisce il mondo come una complessa rete di rapporti, tenuti insieme dalla forza dell’amore. Tutti gli schemi duraturi sono il prodotto di un equilibrio dinamico tra le loro parti, infatti i rapporti durano quando esiste un equilibrio generale e finiscono quando uno o entrambi i soggetti coinvolti sentono che il rapporto ha perso equilibrio e non hanno la capacità di ripristinarlo. Ciò può dipendere da uno squilibrio tra il dare e il ricevere, uno squilibrio nel denaro, nel sesso, nello sviluppo spirituale, nella comunicazione, ma la totalità complessiva deve contenere una parità di base affinché il rapporto possa sopravvivere. E’ importante considerare il centro del nostro cuore come un “Mandala” che emana e s’irradia da un punto centrale, dove l’equilibrio dentro di noi ci offre la migliore opportunità di mantenere un certo equilibrio nelle nostre relazioni con gli altri. Per poter amare bisogna trascendere l’ego e superare le separazioni per sperimentare una maggiore unità, dobbiamo cedere un po’ della nostra individualità per raggiungere questa unione. Ma è altrettanto importante mantenere le nostre basi, alimentare noi stessi e la nostra individualità, come dice Lawrence: “se si cede all’altro interamente, si ha un bel pasticcio”. Bisogna saper equilibrare amore e individualità, e sacrificare una parte di ciascuno”. L’amore si moltiplica mentre viene dato, tuttavia molte persone perdono l’allineamento dando troppo, perdendo le basi, o dando quando la loro energia scarseggia. Ci viene insegnato che l’egoismo è una brutta cosa, che è sbagliato pareggiare i conti di tanto in tanto, ma alterare l’equilibrio può alterare anche la simmetria del “Mandala” dentro e intorno a noi. Un costante consumo delle riserve può esaurirle fino a che non abbiamo più nulla da dare. Allora possiamo avere una reazione sfavorevole che non è affatto affettuosa. Quindi in equilibrio tra tutte le cose, dobbiamo superare la polarità di bene e male, far fluire l’amore da un centro all’altro donando la libertà di danzare in modo unico. Anahata è un chakra yin, il cui compito consiste nel “lasciar fare” piuttosto che nell’agire. Così possiamo percepire veramente come è: il rapporto naturale tra le cose sane e viventi.
Per affinità s’intende l’attrazione degli opposti in cerca di equilibrio, dove lo scambio di energia e di desideri danno luogo ad un legame che rimane positivo finché perdurano i sentimenti di affinità, ossia il tranquillo senso di equilibrio che deriva dal fatto di aver incontrato qualcuno che ci capisce. Ma l’aspetto più importante dell’affinità, non è solo una combinazione chimica, bensì lo sviluppo dell’affinità all’interno delle parti composite dell’io: ciò produce una vibrazione di amore, di accettazione e gioia che favorisce e incoraggia ulteriormente il senso di affinità. L’autoaccettazione è la nostra prima possibilità di praticare l’amore incondizionato, allora diventa più facile accettare gli altri con i loro difetti, e ancora con l’accettazione e la compassione di noi stessi è più facile fare cambiamenti personali costanti e duraturi. L’affinità è una qualità vibrazionale, lo stato armonioso in cui ci troviamo dona coerenza a tutto quanto diciamo o facciamo, come i toni di una scala in risonanza armonica e armonizzandoci col nostro battito cardiaco entriamo in risonanza con il ritmo interiore del nostro organismo e di conseguenza con il ritmo del mondo che ci circonda. Ascoltarsi e dialogare con se stessi ci offre la consapevolezza di cosa comprendere e/o modificare per entrare in risonanza in modo incisivo e naturale.
“Consciamente o inconsciamente ogni essere è capace di guarire se stesso o gli altri. Questo istinto è innato negli insetti, negli uccelli, e nelle bestie, oltre che nell’uomo.
Tutti questi esseri trovano la loro medicina e guariscono se stessi e gli altri in vari modi” SUFI INAYAT KHAN
Guarire significa rendere completi: la guarigione è il recupero dell’equilibrio in un organismo o in una situazione, infatti ogni malattia, che sia causata da germi, virus, ferite o da stress, è il risultato di uno “squilibrio” che frammenta l’organismo e ne distrugge la naturale affinità risonante. Aprire Anahata e sviluppare comprensione, connessione e compassione con noi stessi e con gli altri, in quanto il cuore essendo l’integratore e l’unificatore è, quindi, il centro stesso della guarigione. In effetti l’amore è la suprema forza risanatrice. Se stiamo in piedi, eretti e con le braccia allargate, il corpo forma una croce, le cui quattro punte si incontrano proprio nel cuore. I canali interni delle braccia, che sono yin, contengono tre meridiani che corrispondono al cuore, ai polmoni e al pericardio (una pellicola che avvolge il cuore); i canali di energia che vanno dal cuore alle mani sono “i canali risanatori”, ossia il mezzo grazie al quale l’energia risanatrice arriva agli altri. Le mani creano e ricevono e sono organi sensori che assorbiscono altrettante informazioni degli occhi e delle orecchie. Sono strumenti preziosissimi nella percezione e nel controllo dell’energia psichica. Non è indispensabile essere un guaritore professionista o un medico eccellente perché siano aperti i canali di guarigione, ci sono tante forme di aiuto che rappresentano una potente espressione dell’energia risanatrice del chakra del cuore. E quando il chakra del cuore è aperto ed equilibrato, la nostra stessa presenza irradia amore e gioia, che sono l’essenza della vera guarigione.
“Se il vostro respiro è in qualche modo costretto, nella stessa misura lo è anche la vostra vita. MICHAEL GRANT WHITE”
Il respiro che è correlato all’elemento aria, è una delle chiavi primarie per l’apertura del chakra del cuore: per un tempo misurato, possiamo vivere senza cibo, senza acqua, senza calore, ma solo pochi minuti senza aria, essa è l’elemento che si distribuisce più rapidamente all’interno del corpo. Ogni respiro nutre e alimenta il sistema circolatorio che è governato dal cuore: il respiro offre il mantenimento delle funzioni vitali di base ed è uno dei più potenti strumenti per trasformarci: bruciare tossine, liberare le emozioni immagazzinate e represse, mutare la struttura del corpo e cambiare stato di coscienza. Il respiro è una fonte di energia vitale, risanatrice e purificatrice che andrebbe valutata e rivalutata sempre più con cura e attenzione. Il respiro è inoltre una delle poche cose nel corpo che rientra sotto il controllo volontario e involontario. Involontariamente il respiro si contrae quando abbiamo paura, similmente possiamo combattere la paura costringendoci a respirare più profondamente per allentare la tensione nel corpo. Esercitando l’aspetto volontario e cercando consciamente di accrescere la capacità di respiro, possiamo gradualmente trasformare la respirazione profonda in una sana abitudine. Il respiro può mutare la struttura del corpo che, una volta cambiata, richiede un maggior rifornimento di ossigeno: è un processo evolutivo orientato verso la guarigione. Nel sistema di yoga esistono tecniche e reti di respirazione, chiamate “pranayama”: esse mirano ad ampliare la coscienza e a purificare l’organismo. Inoltre nutrono i sentieri psichici e spirituali del corpo, come le nadi principali e i meridiani dell’agopuntura, i cui canali vengono caricati dagli esercizi di respirazione e innalzano le vibrazioni sottili all’interno di tutto l’organismo. Praticarli consapevolmente e costantemente può far liberare ferite antiche, tensioni accumulate ed accrescere l’energia e il flusso nel chakra del cuore, Anahata. Il diritto del chakra del cuore è il diritto di amare e di essere amati, il cui verbo corrispondente è “Io Amo”.