Il quinto chakra, comunemente chiamato “chakra della gola” o “chakra degli artisti”, si chiama “Visuddha” , termine sanscrito che significa “Purificazione”, il colore è l’azzurro, un azzurro luminoso e brillante, il senso è l’udito, è localizzato nella regione della gola, bocca e orecchie, altri parti del corpo: collo e spalle. È un loto composto da sedici petali che contiene tutte le vocali della lingua sanscrita. Le vocali rappresentano tipicamente lo spirito, mentre le consonanti rappresentano la parte più dura della materia. Il significato di “Purificazione” implica sia che per raggiungere e aprire con successo il quinto chakra il corpo deve arrivare ad un certo livello di purificazione, in quanto i chakra superiori richiedono maggiore sensibilità, sia perché il suono, come vibrazione e forza inerente a tutte le cose, possiede una natura purificante. All’interno del quinto chakra appare, per la seconda volta, “Airavata” , l’elefante bianco con sette zanne, si trova all’interno del cerchio dentro un triangolo con la punta rivolta verso il basso, che simboleggia la manifestazione della parola. Le divinità rappresentate sono il Dio Sadasiva, chiamato anche il quintuplice e la Dea Gauri, che significa eterna, brillante e luminosa, entrambe le divinità di Visuddha possiedono cinque facce. L’elemento associato al quinto chakra è “l’etere”, noto come “Akasha” o “Spirito”, infatti è in questo chakra che affiniamo la nostra consapevolezza al punto da riuscire a percepire il sottile campo di vibrazioni che è denominato “Piano etereo”: è il campo di vibrazioni della materia sottile che è al tempo stesso causa ed effetto dei nostri pensieri, emozioni e stati fisici. La fotografia Kirlian che può registrare visivamente l’aura che circonda gli esseri viventi, altrimenti invisibile, dimostra come tale campo riveli stati di salute o di malattia, stati di apertura o di chiusura dei chakra. Inoltre la visione remota, la comunicazione telepatica e la guarigione a distanza sono alcuni esempi dei fenomeni che si verificano per via soprannaturale. Le malattie tendono a manifestarsi prima nel corpo etereo che nei tessuti fisici, quindi la guarigione può essere operata con tecniche che curano il corpo sottile, come la guarigione psichica, l’omeopatia, l’agopuntura, il Reiki, la Pranoterapia e molte altre. L’alimentazione del chakra Visuddha è associata alla frutta. La frutta si trova più in alto nella catena del cibo perché, quando è matura, cade a terra e non occorre nemmeno uccidere una pianta per mangiarla. La frutta è ricca di vitamina C e possiede un’elevata quantità di zuccheri naturali. Questi passano attraverso il sistema più rapidamente di tutti i cibi solidi, e permettono all’energia di salire ai chakra superiori.
Visuddha è l’ultimo dei sette chakra ad avere un elemento correlato secondo le associazioni classiche (Terra, Acqua, Fuoco, Aria, Spazio o Etere) per cui il regno dello spirito è suddiviso fra i tre chakra superiori. Nel libro “Il Potere del serpente” Arthur Avalon afferma che “il suono… è ciò che rende manifesta l’esistenza dell’etere”, la luce e il pensiero sono associati rispettivamente al sesto e al settimo chakra, in quanto fenomeni vibrazionali progressivamente più sottili. Il diritto fondamentale di Visuddha è il diritto di comunicare e di esprimere la propria verità, il cui verbo corrispondente è “Io parlo e sono ascoltato”
“Tutte le cose sono aggregazioni di atomi che danzano e col loro movimento producono il suono. Quando il ritmo della danza muta, anche il suono prodotto cambia. Ogni atomo canta perpetuamente la sua canzone e il suono, in ogni momento, crea forme dense e sottili” FRITJOF CAPRA
Entrare nel quinto chakra significa portare la propria coscienza in armonia con il sottile campo vibrazionale che ci circonda, il campo etereo infatti è come una bozza degli schemi vibrazionali dei nostri tessuti, organi, emozioni, attività, esperienze, ricordi e pensieri. Possiamo percepire le vibrazioni di una persona o di una situazione, pur non conoscendone i dettagli particolari ed essere in grado di dire che cosa si presenta nel suo schema di errato e disarmonico. Gli aspetti più solidi della materia vibrano costantemente ad alta velocità, ma in realtà solo con il movimento costante possiamo percepire il vuoto della materia come campo solido. La vibrazione è una manifestazione di ritmo, ossia il ritmo di un piano sulla sostanza di un altro. Risalendo la colonna dei chakra si dice che ogni piano vibri ad un livello più elevato, più veloce e più efficiente del sottostante: infatti la luce è una vibrazione più rapida del suono e il pensiero è una vibrazione più elevata della luce. Per fare un esempio di come il suono interessi la materia, possiamo citare gli esperimenti di Ernest Chladni, il quale pose della sabbia su un piano di acciaio, strofinando poi un archetto di violino o della musica lungo il bordo del piano. Scoprì così che la vibrazione suonata sul disco, danzava nella sabbia disegnando figure simili a “Mandala”: variando la frequenza della vibrazione, variava anche il disegno, un disegno proprio come lo schema di un chakra! Esiste un fenomeno chiamato “Cymatics”, sviluppato dallo scienziato Hans Jenny, che ha dimostrato come le semplici onde sonore, proiettate in vari mezzi, come acqua, olii, polveri o paste producono disegni notevolmente simili alle forme che si trovano in natura, come spirali, galassie a spirali, i disegni delle conchiglie, dei fiori, delle piante e dei vegetali dentro e fuori, l’iride e la pupilla degli occhi e infiniti altri disegni.
Le affermazioni del cristianesimo e dell’induismo: “In principio era il Verbo, e il Verbo era presso Dio, e il Verbo era Dio” e “OM: un mondo intero in questa sillaba”, indicano come il suono, emanazione del divino, crei il mondo manifesto. Tutte le vibrazioni sono caratterizzate dal ritmo, uno schema regolare e ripetuto di movimenti attraverso il tempo e lo spazio: l’alternarsi del giorno e della notte, i ritmi dei quattro cicli lunari, il cambio delle stagioni, i cicli mestruali delle donne, il movimento del respiro, il battito costante del cuore, le nostre percezioni attraverso i sensi, come vedere le onde luminose e di colore, udire le onde sonore, sono alcuni tra i più evidenti esempi nella vita. Il ritmo come il mutamento è un aspetto fondamentale della vita e della coscienza: dalle prime contrazioni nell’utero materno al momento della nascita fino all’ultimo espiro prima di morire siamo creature ritmiche che danzano “l’unica danza che esiste”. Siamo come un’orchestra sinfonica, i cui aspetti del sistema sono le corde, i corni, i fiati e le percussioni, tuttavia solo attraverso il potere unificante del ritmo possiamo fare musica: il ritmo è il battito cardiaco del Sistema!
“Al cuor di ognuno di noi, nonostante le nostre imperfezioni, esiste un silenzioso impulso di ritmo perfetto, un complesso di forme e di risonanze ondulatorie, che è assolutamente unico e individuale, e che tuttavia ci collega ad ogni altra cosa nell’universo. Entrare in contatto con questo impulso può trasformare la nostra esperienza personale e alterare in qualche modo il mondo che ci circonda” GEORGE LEONARD
Il ritmo o vibrazione simpatica, o semplicemente risonanza, si manifesta quando due forme d’onda di frequenza simile “entrano in fase” l’una con l’altra, cioè oscillano insieme nello stesso tempo. L’onda risultante è una combinazione delle due onde originali: ha la stessa frequenza ma una maggiore ampiezza, quindi, si può affermare che il potere cresce quando le forme d’onda sono in risonanza. Due vibrazioni oscillanti, abbastanza vicine in frequenza, alla fine entrano in armonia. Due onde simili hanno la tendenza a risonare, due onde diverse creano quello che viene definito “schema di interferenza” : il puro tono di un flauto, per esempio, è un’onda coerente sinusoidale, che entra in armonia con altri flauti, mentre il rumore di un autobus contiene molte onde sonore in conflitto. La Meditazione Trascendentale (MT) ha una filosofia meditativa basata sul principio secondo cui le vibrazione delle onde cerebrali create dalla meditazione possono influenzare positivamente il mondo dei non-meditatori. Maggiore è il numero dei meditatori, più numerose sono le possibilità che questa risonanza abbia luogo. In un esperimento svoltosi ad Atlanta in Georgia, dove ogni notte a una certa ora, i meditatori iniziavano a meditare, in quell’ora si è osservata una notevole riduzione dei crimini. La comunicazione è una danza ritmica, e non un fenomeno stimolo-reazione, come invece noi la intendiamo di solito, infatti quando c’è una vera comunicazione, l’ascoltatore non reagisce all’oratore, bensì risuona con lui. George Leonard afferma che “la nostra capacità di avere un mondo dipende dalla nostra capacità di entrare in risonanza con esso”. Questo è un concetto molto importante per la comprensione del quinto chakra: se non siamo in grado di entrare in risonanza con le frequenze vibrazionali che ci circondano, non possiamo sperimentare il nostro legame con il mondo. Se non entriamo in risonanza non possiamo comunicare. Senza comunicazione noi siamo isolati, separati e distaccati da quell’energia che è così vitale per la nostra salute. Come gli induisti credono che il suono crei tutta la materia, così la comunicazione orale, chimica, mentale o elettrica che sia, crea e sostiene la vita. Senza di essa moriremmo sia spiritualmente sia fisicamente. Possiamo giocare il nostro ruolo nell’evoluzione dell’ambiente essendo consapevoli del principio di vibrazione simpatica: le nostre vibrazioni possono scatenare un nuovo pensiero o una nuova vibrazione in una sorgente a riposo, risvegliando la coscienza in un altro, influenzandolo positivamente con buone vibrazioni, ma esiste anche chi influenza negativamente con cattive vibrazioni. Così anche i chakra mostrano schemi vibrazionali che vanno dalle lenti vibrazioni della materia solida del primo chakra alle più elevate e rapide vibrazioni della coscienza pura: un chakra attivo in una persona può, attraverso le sue vibrazioni, provocare l’apertura di un chakra inattivo in un’altra.
A livello vibrazionale, l’illuminazione può essere considerata l’onnipresenza di una forma d’onda di infinita frequenza e infinita ampiezza.
Mantra: L’essenza di tutti gli esseri è la terra, L’essenza della terra è l’acqua, L’essenza dell’acqua sono le piante, L’essenza delle piante è l’uomo, L’essenza dell’uomo è la parola, L’essenza della parola è la Sacra Conoscenza (Veda), L’essenza dei Veda è il Sama-Veda (parola, tono, suono), L’essenza del Sama-Veda è OM” CHANDOGYA UPANISHAD
La parola Mantra deriva da “man”, che significa mente, e da “tra”, che significa sia protezione che strumento. Un mantra è un suono sacro usato nella meditazione: la sua idea di base è che in merito ai principi della risonanza, le onde sonore possono avere degli effetti sulla materia e degli effetti sulla coscienza degli esseri umani. I mantra servono come strumenti di messa a fuoco per calmare la mente, per pulirla dai numerosi e affollati pensieri e hanno lo scopo di risvegliare la mente dal sonno abituale dell’ignoranza. Il canto di un semplice Mantra come OM, trasforma i numerosi e spesso confusi pensieri ed emozioni in uno schema coerente e gradevole. Non è necessario intellettualizzare il significato o la simbologia di un mantra perché il suono abbia effetto su di noi: il suo ritmo funziona a livello subconscio e permea i nostri ritmi interiori, agisce, quindi, la magia del suo suono armonico. Ma se emettiamo un’affermazione sonora ogni giorno, per esempio la frase ”io sono amore”, “io sono luce”, il ritmo della ripetizione ci aiuta a infonderne il significato nella coscienza. Ad ogni riverberazione, il mantra svolge la sua magia sul tessuto della mente e del corpo, creando, così, ordine e armonia. Ogni chakra ha un suono seme associato, che gli induisti chiamano “bija-mantra” che ne contiene l’essenza e quindi i suoi segreti, avendo ogni chakra un suo elemento associato, i bijamantra offrono accesso alle qualità di quell’elemento. I sette bijamantra sono:
- Chakra uno: Muladhara: LAM
- Chakra due: Swadhisthana: VAM
- Chakra tre: Manipura: RAM
- Chakra quattro: Anahata: YAM (o SAM)
- Chakra cinque: Visuddha: HAM
- Chakra sei: Ajna: OM
- Chakra sette: Sahasrara: Nessun mantra
Si narra che la lettera “M” in ciascun suono rappresenti l’aspetto materno e materiale dell’universo, mentre il suono “A”, rappresenta il Padre, lo Spirito, il non-materiale. Oltre ai bijamantra, ogni chakra ha un preciso numero di petali, ciascuno dei quali contiene il nome di una lettera dell’alfabeto sanscrito. Le consonanti riflettono gli aspetti duri e materiali del mondo, mentre le vocali rappresentano gli aspetti eterici e spirituali, Visuddha è il portatore di tutti i suoni delle vocali. Si dice che la Dea Kali, il cui nome significa “tempo” detenga nelle sue mani il controllo delle lettere dei chakra e lei incarnando l’aspetto distruttivo delle dee induiste, può distruggere il mondo rimuovendo le lettere dai petali dei chakra, cancellando così il suono o il discorso e senza il suono, nulla può esistere. Alcuni mantra importantissimi: OM o AUM, (il grande suono primordiale, il suono originale da cui l’universo fu creato, il suono di tutti i suoni insieme); per i cristiani è AMEN; OM AH HUM; OM MANI PADME HUM (significato: “il gioiello del loto si trova all’interno”); GATE GATE PARAGATE PARASAM GATE BODHI SWAHA (Il più piccolo Sutra Tibetano del cuore); IO SONO CIO’ CHE SONO (destinato a unire l’individuale all’universale); OM NAMAH SHIVAYA (Nel nome di Shiva); LA TERRA, L’ACQUA, IL FUOCO E L’ARIA: RITORNANO, RITORNANO, RITORNANOM RITORNANO, un canto rituale che riconosce gli elementi. Al mondo esistono migliaia di canti e di mantra provenienti dalle diverse religioni e culture, i mantra hanno per molto tempo costituito una segreta tradizione esoterica nella maggior parte delle scuole mistiche. L’uso dei mantra offre l’accrescimento del suo potere, entrando in una profonda risonanza con esso, i mantra sono una chiave fondamentale che consente agli esseri umani di conoscere alcuni dei misteri dell’armonia interiore.
Si può anche evocare e cantare, sia come mantra silenzioso che enunciato a lungo, i vari suoni della vocale, che ci possono aiutare a risvegliare il chakra di nostro interesse:
- Muladhara: O, come in OM
- Swadhisthana: U, come in due
- Manipura: A, come in padre
- Anahata: E, come in se
- Visuddha: II, come in zii
- Ajna: MMMM
- Sahasrara: NGNGNG
“La chiave della supremazia è sempre il silenzio, a tutti i livelli, perché nel silenzio discerniamo le vibrazioni e discernerle significa essere in grado di catturarle” SRI AUROBINDO
La telepatia è l’arte di comunicare attraverso tempo e spazio senza usare nessuno dei cinque sensi. Con un quinto chakra ben sviluppato questo tipo di comunicazione diventa accessibile. Quando raffiniamo le vibrazioni dei nostri chakra, calmiamo la mente e ci dirigiamo nel nostro centro, il tessuto della nostra coscienza diventa sempre più liscio e armonioso: i più quieti e precisi livelli di comunicazione telepatica diventano evidenti quando le vibrazioni grossolane della nostra vita non creano più interferenze. Possiamo definire la telepatia l’arte di udire i sussurri della mente di un’altra persona: in questa arte siamo in grado di ascoltare i sottili movimenti dell’etere con cui entrare in comunicazione attraverso il tempo e lo spazio. Per comunicare dobbiamo tradurre i processi consci in una struttura simbolica e nella ricezione dobbiamo tradurla nuovamente. In questa luce, la comunicazione telepatica può essere più precisa e immediata della comunicazione verbale, che spesso contiene inesattezze, omissioni e dinamiche di fraintendimenti. La telepatia può verificarsi quando due o più menti sono in sintonia tale che una variazione nello schema di un ritmo, provoca una variazione simile nell’altro, la telepatia ci indica una connettività mentale che fluttua attraverso l’etere e permette uno scambio di informazioni su un piano non-fisico: in tale processo è credibile affermare che i pensieri diventano cose. Attraverso il raffinamento dei chakra e l’attenzione prestata al mondo vibrazionale che ci circonda e ci crea, possiamo avere accesso a questo livello unificante di coscienza, ci avviciniamo ad una universalità di mente che già esiste e possiamo scegliere di diventarne consapevoli.
La televisione, la radio, i giornali e le altre forme pubbliche di comunicazione possono essere considerate l’espressione culturale del quinto chakra, in quanto agiscono da sistema nervoso connettivo per tutti noi. Se la comunicazione è una trasmissione di conoscenza e di comprensione, il contenuto di massa della nostra coscienza collettiva è, nel bene e nel male, fortemente influenzato dai mass-media e da chi li controlla. I mass-media sono anche il mezzo più potente di trasformazione culturale a nostra disposizione, possono esprimere creatività, comunicando dalle profondità dell’inconscio collettivo, portando alla luce gli innovatori nascosti e facendoci sentire la loro voce. È importante pretendere integrità da quelli che controllano i mass-media: se il quinto chakra Visuddha significa “Purificazione”, allora i nostri quinti chakra collettivi devono essere purificati con la risonanza della verità che può illuminare tutta l’umanità.
Molti hanno associato la creatività al secondo chakra, Swadhisthana, perché è in questo centro che creiamo i bambini, ma creare la vita nel grembo materno non è un processo conscio, non decidiamo lo sviluppo preciso e specifico del corpo nel feto, ma per creare occorrono che gli stati emotivi del 2° chakra, alimentino gli impulsi creativi insieme alla volontà del 3° chakra e insieme alla coscienza astratta dei chakra superiori. La creatività, quindi, è piuttosto una forma di espressione legata al chakra Visuddha: le arti sono sempre esistite al volgere di una cultura, il cui carattere anticonformista è in grado di penetrare nel vasto regno del futuro e di illustrare idee e concetti in modo da interessare la coscienza a un livello immediato e cerebrale. La danza, il canto, la poesia, la musica, il teatro, le arti visive, accedono alle regioni più profonde e più sane della nostra mente e del nostro corpo, liberando le frustrazioni interiori che mantengono la nostra interezza frammentata. Dobbiamo onorare la creatività in noi stessi e negli altri e proteggerla da coloro che minacciano di manipolarla o cancellarla in quanto rappresenta una grande forza vitale: la creatività libera il potenziale interiore come il linguaggio libera l’ignoto dal limbo in modo che la mente e la coscienza possano farne conoscenza. Il nostro futuro dipende in ampio respiro dalla nostra creatività.
“Sono curioso di sapere che cosa accadrebbe se l’arte fosse improvvisamente vista per quello che è, un’esatta informazione su come ridisporre la psiche per anticipare le facoltà a venire: L’artista è sempre impegnato a scrivere una storia dettagliata del futuro, perché è l’unica persona a essere consapevole del presente” Marshall McLuhan